Recensione: La moda italiana nel XV secolo

Paola Fabbri è un nome molto noto nella comunità di ricostruzione storica italiana. Diplomata in “disegno del figurino e storia del costume” presso l’istituto Marangoni di Milano, ci regala un manualetto pratico parte della collezione Living History a cura di un altro nome della comunità di ricostruzione storica italiana: Andrea Carloni.

Una introduzione all’autrice è importante: importante il suo lavoro nella ricostruzione di capi storici, nel 2005 si avvale di una collaborazione con la dott.ssa Portoghesi e collabora al restauro di due importanti reperti medievali: il corredo funebre di Gregorio VII (X secolo), e, più rilevante per noi, quello di Diego Cavaniglia (XV secolo), un giovine di 28 anni del quale le spoglie sono state riportate alla luce per caso nei primi anni del XXI secolo.

Questo breve testo, solo 150 pagine, ha un titolo dalla portata eccessiva: la moda Italiana del XV secolo. Della moda ci parla, questo è vero, ma in maniera molto sommaria. Vengono introdotti i termini degli abiti principali, ed i tessuti, e le loro tecniche costruttive e particolarità, ma senza prospettiva. Tutto il secolo viene trattato alla medesima maniera.

Lo stesso approccio prospettico si rivede quando si arriva a parlare di abiti delle classi, o dei generi: tutto appare appiattito, semplificato. D’altronde la mente umana porta naturalmente alla semplificazione di un problema complesso tramite il raggruppamento di caratteristiche simili, e la generalizzazione.

Questo non credo sminuisca il valore del testo in sé: per un neofita (ma anche no) della rievocazione o della ricostruzione, il lettore ideale della collana, le informazioni sono chiare, complete, esaustive. Chiaramente, sarà necessario raffinare queste nozioni di base aggiungendo la complessità che l’autrice ha pre-digerito: quali sono le particolarità dei tessuti, delle fogge, applicate alla geografia e al periodo che voglio rappresentare?

Solo nel finale, l’autrice ci parla brevemente del suo lavoro sul farsetto del Cavaniglia, e su altri capi. Qualche fotografia, piccole rispetto al formato di pubblicazione, ci fa vedere quanto sia importante il lavoro di ricostruzione, ma senza fornire elementi a sufficienza per riprodurre in autonomia il prodotto finito.

In tutto un libro da avere in collezione per la sua importanza generale, ottimo come fondamento per cominciare un lavoro di studio più approfondito, in sé sufficiente a sostenere una conversazione con termini (e contesto) appropriati.

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