
A capo coperto, storie di donne e di veli, ci porta a riscoprire la normalità delle donne velate nel mondo occidentale passando tra praticità, religione e costume.

Maria Giuseppina Muzzarelli è professoressa di storia Medievale presso Bologna; una buona fetta della sua produzione accademica e commerciale riguarda l’abbigliamento e la storia della moda tra Medioevo e Rinascimento.
In questo testo si affronta un tema molto importante per il rievocatore, ma anche per l’uomo comune che volesse imparare qualcosa sulla sua società. Impariamo di un epoca dove i nostri più importanti predicatori andavano in giro a dire che la donna dovesse coprirsi il capo, rivedendo scene che sono per altro attualissime.
Per molti secoli, specie nel Rinascimento, andare a capo coperto (sia uomini che donne) è significato di essere persona per bene. In questo testo si va in profondità riguardo le origini, andando ad esaminare leggi sia civili che morali, sermoni, ma anche tradizioni di chi ha bisogno di fare andare le mani, di chi è operativo. In chiusura, si va anche a vedere la rilevanza del velo nel mondo contemporaneo.
Il testo è di livello universitario, ricco in bibliografia e ben scritto. Vale la pena leggere insieme a questo Il velo in rea mediterranea fra storia e simbolo. Tardo Medioevo-prima Età moderna, Bologna, Il Mulino, 2014. Entrambi i testi nascono da un lavoro di ricerca accademico intitolato Frammenti di identità europea: il velo tra storia e simbolo nell’area mediterranea.
Informazioni
titolo | A capo coperto, storie di donne e di veli |
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autore | Maria Giuseppina Muzzarelli |
edizioni | ed. Il Mulino |
anno | 2016 |
pagine | 214 |
costo | 16.00€ (brossura con ali) |
ISBN | 978-88-15-26417-6 |