Recensione: Muzio Attendolo Sforza e la terra della sua donna

Muzio Attendolo Sforza e la terra della sua donna è un testo un poco disordinato e quasi del tutto sconosciuto. Trovatane una copia, ho deciso di leggerlo e capire di cosa tratti e l’ho trovato, per alcuni versi, interessante.

L’autore è Enrico Crucciani, del quale non so molto – e, a dire il vero, tutto quel che so deriva dalla lettura del suo stesso scritto. Amante della sua terra e impegnato storico locale, già autore di altri lavori, è anche stato presidente della pro loco di Marsciano (PG), dove organizza anche diverse manifestazioni a carattere storico, delle quali si ha numerosa testimonianza in questo libro.

Dire dell’argomento di questo libro è cosa difficile: nel suo disordine, spazia dalla scienza della terra alla storia moderna e contemporanea, mischiando date, fatti e leggende riguardanti ora la città di Marsciano, ora il territorio di Perugia, ora la vita di questo o quel condottiero, di questo o quel personaggio, andando da Paolo Giovio a Cesare, da storie di suo padre a Braccio Fortebraccio.

Nella prefazione egli sostiene di aver pubblicato documenti in parte inediti in questa sua biografia di Muzio Attendolo Sforza. Purtroppo, quest’ultima è troppo inquinata da fatti esterni, per potersi, a mio avviso, dire tale e la totale assenza di una bibliografia rende alquanto difficile prendere le parole dell’autore per veritiere.

Ciononostante, rappresenta un esempio di quanto può scaturire dall’attività appassionata nell’ambito della ricerca e della ricostruzione storica. Tanto un lavoro pregevole e meritevole di attenzioni anche dall’ambiente accademico, quanto un lavoro spurio, guidato dalla passione, ma lontano dalla ragione e senza autocritica.

Perché parlarne tra queste pagine? Non per suggerirne la lettura, quanto per non perdere nozione di questo testo e farne trovare almeno un punto di contatto con la realtà sul web, dove è quasi completamente un mistero.

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