1496 Appunti di storia (vivente)

Marckalada, la terra che chiamiamo America

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Tradizionalmente il 1492 è fissato come l’anno della scoperta del continente americano da parte delle civiltà Europee. Recenti studi supportano l’idea che la comunità storiografica Europea fosse a conoscenza del continente già più di 150 anni prima.

Tradizionalmente la scuola italiana insegna che l’America è stata scoperta da Cristoforo Colombo nel 1492, quando, a capo del suo convoglio di tre caravelle approda a terra e, per errore, crede di essere giunto in India.

Spesso, a questo fatto storicamente documentato si associa l’affermazione che il continente americano fosse sconosciuto agli Europei prima di questa data; sappiamo dire con buona approssimazione che questa affermazione andrebbe riscritta: la conoscenza del continente americano era appannaggio di alcune popolazioni scandinave che ne tramandano racconti in saghe epiche, ma non era probabilmente conoscenza mainstream dell’uomo Europeo medio.

Tuttavia, una recente scoperta pubblicata nel 2021 e condotta da un gruppo di ricerca tutto italiano pare aver dimostrato come notizia delle conoscenze scandinave fossero in possesso degli studiosi italiani già nel 1340. Di seguito, ti racconto questa storia

Vinland, la terra del vino

Jeff Wallenfeldt riporta giustamente un problema di parallasse dovuto alla mentalità Eurocentrica che caratterizza lo studio della storia nel vecchio continente1. Se non hai letto dell’effetto parallasse, ti consiglio questo editoriale di 1496 pubblicato nel 2019.

In questo senso, gli Europei da tempo ignorano il fatto che la scoperta del continente sia probabilmente predatata da civiltà che avevano contatti con l’Europa, e che potrebbero aver suggerito in maniere che ci siamo ormai dimenticati di intraprendere viaggi verso terre ignote e lontane agli esploratori del vecchio continente.

Tralasciando per un momento il testo latino Navigatio Sancti Brendani Abbatis2, datato da alcuni VIII secolo D.C., che riporta il viaggio di un monaco irlandese verso il nuovo continente in maniera verosimile – viaggio non supportato da evidenza archeologica – prendiamo come riferimento la Grænlendinga saga, che riporta la più antica menzione di un viaggio originato in Europa e terminato sul continente americano nel 985 D.C.

Le popolazioni scandinave si riferiscono alle terre d’oltre oceano come Vinland, la terra del vino, o Helluland, la terra delle rocce piatte, o anche Markland3. Ritrovamenti archeologici a Newfoundland risalenti agli anni ’60 del Novecento sembrano supportare queste saghe, validandole in racconti storiografici.

Marckalada, il rifugio di Leifr Eiríksson

Fino al 2021, non esistevano prove archeologiche del fatto che le popolazioni del continente Europeo potessero essere a conoscenza delle saghe scandinave. Questo fatto cambia quando il filologo italiano Paolo Chiesa viene pubblicato sulla rivista Terrae Incognitae4.

The Cronica universalis written by the Milanese friar Galvaneus Flamma (it. Galvano Fiamma, d. c. 1345) contains an astonishing reference to a terra que dicitur Marckalada, situated west from Greenland. This land is recognizable as the Markland mentioned by some Icelandic sources and identified by scholars as some part of the Atlantic coast of North America. Galvaneus’s reference, probably derived by oral sources heard in Genoa, is the first mention of the American continent in the Mediterranean region, and gives evidence of the circulation (out of the Nordic area and 150 years before Columbus) of narratives about lands beyond Greenland. This article provides a transcription of the passage, explains its context in the Cronica universalis, compares it to the other (Nordic) references of Markland, and discusses the possible origin of Galvaneus’s mention of Markland in light of Galvaneus’s biography and working method.

Abstract dell’articolo citato di P. Chiesa

La rivista Il Post pubblica oggi un articolo5 che dettaglia la storia della scoperta del manoscritto di Galvano Fiamma, precedentemente ignoto agli studiosi moderni.

Il Chiesa avrebbe avuto, nel 2015, la possibilità di accedere ad un manoscritto, presente in una collezione privata e precedentemente tenuto nascosto dal suo proprietario alla comunità storica, e di crearne una copia digitale fotografica. Questo manoscritto è, appunto, una copia delle Cronache Universali pubblicate dallo storiografo Galvano Fiamma6.

Chiesa, non senza il supporto di un gruppo di studenti per analizzare le pagine del manoscritto, comincia un minuzioso lavoro di catalogo di un’opera che la comunità storica aveva dimenticato per quasi sette secoli. Finalmente, nel 2019 la studentessa Giulia Greco trova menzione di una terra chiamata Marckalada, descritta in termini iperbolici come abitata da giganti.

Chiesa ipotizza nell’articolo citato come questa terra sia da identificarsi nella Markland delle saghe scandinave.

Chiesa esclude che il Fiamma possa aver letto di questa terra che riporta nel sua cronaca. Questa tesi sarebbe supportata dalla precisione con cui il Fiamma riporta le sue fonti usualmente; difatti, il Fiamma racconta di una “tradizione orale” che parla di questa terra spaventosa (i marinai dicono che…)

Chiesa, invece, ipotizza che popolazioni non Europee, e in particolare fa riferimento a un gruppo di viaggiatori Etiopi approdati a genova nel 1313, potrebbero aver portato questa nozione in Italia. Sebbene il testo originale dove il racconto di questi viaggiatori viene scritto sia tutt’ora perduto, il Chiesa sostiene che il Fiamma potrebbe aver inglobato queste nozioni nella sua cronaca.


  1. Wallenfeldt, Jeff. “Did the Vikings Discover America?”. Encyclopedia Britannica, 23 Nov. 2018, https://www.britannica.com/story/did-the-vikings-discover-america. Accessed 18 January 2023. 

  2. https://it.wikipedia.org/wiki/La_navigazione_di_san_Brandano 

  3. https://it.wikipedia.org/wiki/Markland 

  4. Paolo Chiesa (2021) Marckalada: The First Mention of America in the Mediterranean Area (c. 1340), Terrae Incognitae, 53:2, 88-106, DOI: 10.1080/00822884.2021.1943792 

  5. https://www.ilpost.it/2023/01/17/marckalada-galvano-fiamma-paolo-chiesa-america/ 

  6. https://it.wikipedia.org/wiki/Galvano_Fiamma 

Riguardo l'autore

Gabriele Omodeo Vanone

Software Engineer prestato alla ricostruzione e alla ricerca storica. Appassionato di XV secolo milanese, fondatore di 1496, membro della Compagnia d'arme del Carro di Solza

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1496 è un taccuino di appunti sulla storia e sulle potenzialità della ricostruzione storica e sul XV secolo italiano.
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