Nel 500esimo anno dalla scomparsa di Leonardo da Vinci, la scena internazionale si tinge di un particolare evento per gli amanti del Quattrocento: l’asta dell’armatura di Galeazzo da Arco, considerato uno dei pezzi più pregiati, ed esempio magnifico di armatura di bottega italiana, a comparire sul mercato negli ultimi 75 anni.
L’armatura, di proprietà della famiglia Trapp e conservata fino ad oggi al castello di Churburg, è stata affidata alle sapienti mani dello studio Peter Finer, che si occuperà dell’asta. L’armatura è stata classificata Patrimonio Culturale italiano, e, pertanto, non potrà lasciare il paese. Questo non garantisce, tuttavia, di vederla accessibile al pubblico. Per questo motivo, di seguito, allego alcuni scatti che ho potuto ottenere dal vivo alla Biennale Internazionale di Antiquariato di Firenze.
La composizione si vanta di essere il terzo insieme omogeneo rappresentativo dell’armatura medievale europea esistente, datato 1445 – 1450. Dalla numerosa presenza di marchi, è possibile farla risalire alla bottega del Missaglia (al secolo, Tommaso Negroli da Ello). Il nome del committente, Galeazzo da Arco, è inciso in maniera decorativa sulla stessa.
Alcuni (fantastici) scatti dell’armatura si possono trovare nel volume The Churburg Armoury, Hans Pruner Editore. Per approfondimenti, consiglio questo articolo a cura del collega ricostruttore Roveno Valorosi.