1496 Appunti di storia (vivente)

Il Museo delle Armi e Pergamene di Gromo

I

Nascosto tra le alpi bergamasche si annida il MAP, il Museo delle Armi e Pergamene, con sede a Gromo.

Sebbene la struttura in sè non sia imponente, e pure discretamente difficile da trovare, si tratta di un piccolo tesoro ben pensato. Il MAP ha sede in alcune splendide sale affrescate del palazzo munipale di Gromo, Palazzo Milesi, costruito nel XV secolo. Il palazzo merita una visita, poiché conserva intatte buone porzioni di architettura tardo-medievale, come il loggiato, le proporzioni di stanze e finestre, i lavori in pietra tipici delle costruzioni medievali montane, nello stile locale, ben diverso da quello della Valle d’Aosta a cui il mio occhio è abituato.

Il palazzo è privato negli ultimi secoli, e sino al 19241, quando viene donato dai proprietari al comune come bene pubblico, insieme alla copiosa collezione documentale.

Le stanze che ospitano il MAP sono finemente affrescate nello stile del tardo XV, inizio XVI secolo. Questi affreschi risultano ancora discretamente leggibili in originale, sebbene rovinati dalla scalpellatura che è servita ad applicare la calce. Tuttavia, esiste una riproduzione intera degli affreschi originale, voluta dal committente delle opere di ricopertura, per cui esistono testimonianze leggibili e verosimili che aiutano a coprire le parti danneggiate.

La Gromo dell’Alto Medioevo è un insediamento minerario, che mantiene i tratti originali impostati in epoca romana, e cioè di località vassalle soggette a sfruttamento economico. Nel Basso Medioevo, a partire dal XII secolo, il comune ottiene indipendenza e riconoscimento; col tempo, arriva a diventare un borgo di una certa ricchezza e status, impostando una economia basata non solo sull’estrazione del minerale grezzo, ma anche sulla sua lavorazione. Gromo diventa, a partire dal XV secolo, sede di fucine dedite alla creazione ed esportazione di armi bianche.

Gli affreschi recuperati al MAP raffigurano esclusivamente scene laiche di commercio di armi bianche, e per questo hanno catturato la mia attenzione. Il MAP espone reperti archeologici locali, un altro particolare che può sfuggire al visitatore. Non solo le pergamene e i cartigli esposti sono stati vergati a Gromo per documentare le attività svolte a Gromo, ma pure i reperti lignei (recuperi di cassettoni di soffitti affrescati) e le armi bianche sono in prevalenza originati a Gromo.

Attualmente esposte, una dozzina di armi in asta databili tra il XVI e il XVIII secolo, e altrettante armi da lato, tra cui uno stocco incredibilmente sottile, che si potrebbe dire essere una spada da lato del XVII secolo, senza fornimenti, ma che il museo data al XV secolo (immagino per le punzionature).


  1. https://it.wikipedia.org/wiki/Gromo#Architetture_civili 

Riguardo l'autore

Gabriele Omodeo Vanone

Software Engineer prestato alla ricostruzione e alla ricerca storica. Appassionato di XV secolo milanese, fondatore di 1496, membro della Compagnia d'arme del Carro di Solza

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