Questo articolo esce grazie al contributo di Flavia.
Il FAI (Fondo Ambiente Italiano) è una associazione no-profit la cui missione è
Contribuire alla tutela, conservazione e valorizzazione del patrimonio d’arte, natura e paesaggio italiano
fondata nel 1975, ad oggi conta la gestione di 48 beni di cui 25 aperti al pubblico. Tra questi è il bellissimo Monastero di Torba, sito a Gornate Olona (VA), in ottimo stato di conservazione ed assolutamente da visitare.
Perso tra ampi spazi verdi e confinante col Parco di Tenore Olona e nel comprensorio di Castelseprio, il monastero è di grande interesse storico. Per gli appassionati di epoche romane, una moda giustamente apprezzata dai rievocatori storici italiani, il monastero nasce come struttura difensiva romana e la torre (vedi figura 1) è di questi uno dei rari esempi intatti e visitabili. Al suo interno, sono sopravvissute pitture dell’epoca (vedi figura 2).
Il luogo si presta benissimo ad eventi di ricostruzione storica. Detto per inciso, parlando coi curatori del luogo si scopre che questi ultimi sono particolarmente felici di ospitare simili manifestazioni. Sono pochi anni che la Compagnia di San Giorgio e il Drago ha cessato la sua collaborazione, che garantiva grandiosi eventi (3000+ ingressi), secondo alcuni a causa di un paio di eventi falliti per colpa del maltempo – una storia terribilmente familiare.
Uscendo per un momento dal contesto rievocativo, l’ingresso al luogo costa 5.50€, ed è aperto in questa stagione fino alle 18.00 di sera, con riduzioni per gli studenti che recano apposito tesserino di riconoscimento (3.00 €).
Entrando nel piccolo ristorante costruito all’interno della struttura principale (un lavoro veramente ben fatto, non credo che alcuno potrebbe dire il contrario) ho avuto modo di parlare con R. Al termine della nostra breve chiaccherata, ho avuto l’impressione di aver visitato un luogo gestito da persone lungimiranti, dove il costo degli ingressi viene ridistribuito all’interno del sito stesso per mantenerlo e restaurarlo. Un’opera ammirevole, raro gioiello nel mondo della cultura italiana, dove, spesso, ci si chiede se vi sia effettivamente qualcuno al timone.
L’afflusso di pubblico (coadiuvato da un ampia zona parcheggio ben curata) è stimato pari a 15000 persone/anno, con punte, in passato, di oltre 25000.
edit: 3/7/2016 – So di aver fatto pubblicità spudorata al luogo nel mio articolo originale, ma mi ha colpito veramente molto e merita assolutamente una visita, anche fuori dagli scopi della rievocazione. In effetti, il sito è molto attivo, non solo sul fronte turismo, ma anche sul fronte storia. Tramite il notiziario FAI numero 139 vengo a scoprire che il prof. Brogiolo, incaricato dall’università di Padova di supervisionare i lavori di riqualificazione dell’area nord-ovest del sito, è intitolato scopritore di un edificio multistrato che si potrebbe identificare come l’antico monastero di Torba (VIII – IX secolo d.c.). Questi era collegato con l’area della chiesa e mostra i resti di un’area di lavorazione di utensili metallici.1
Vedi anche:
- Monastero di Torba – scheda del FAI
- Monastero di Torba – scheda su Wikipedia
- Borromeo Dina, Lucia (a cura di). Monastero di Torba. 2010
Notiziario FAI numero 139 – Nuove scoperte a Torba ↩