1496 Appunti di storia (vivente)

CategoriaRicerche

Ricerche monotematiche approfondite su aspetti particolari, generalmente riguardo la storia del XV secolo italiano. Gli articoli in questa categoria sono orientati verso una applicazione pratica dei contenti e dispongono di un’ampia bibliografia.

Armi da fuoco manesche

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In questa pagina raccolgo alcune riflessioni di carattere generale su di alcune delle armi da fuoco manesche, cioè brandeggiate a mano, diffuse in Europa nel XV secolo e, per farlo, ho allegato alcune tavole d’esempio. Si descriveranno graficamente le principali differenze fra due prototipi di armi spesso sentiti, lo schioppetto e l’archibugio, e si mostrerà come sia necessario differenziare il primo in schioppetto immanicato e schioppetto a teniere per meglio categorizzare la transizione verso l’archibugio. Infine, si discuteranno alcuni prototipi di armi da fuoco meno diffusi, come le colubrine e le zerbatane.

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Sulle armi da fuoco manesche nel Ducato di Milano

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L’efficacia delle armi da tiro a polvere pirica raggiunge nel Quattrocento un livello tale da essere impiegate copiosamente, come dispositivo sostitutivo delle balestre. Lasciando ad altri articoli il compito di descrivere più nel dettaglio le armi da fuoco, questa mostrerà lo stato e l’impiego di tali armi nel Ducato di Milano nel XV secolo.

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Ars meretricalis

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Due parole d’introduzione sono d’obbligo a questo lavoro, che, a tutt’oggi, rappresenta uno dei miei sforzi più grandi in termini di ricerca, ricostruzione e documentazione. Se in principio non avevo idea della quantità di informazioni che sarei stato in grado di reperire, e forse non avevo nemmeno una chiara idea riguardo il punto di arrivo, avevo bene in mente il motivo che mi ha spinto a realizzarla: fornire una serie di paletti intorno ai quali costruire delle figure di meretrici credibili.

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Recensione: Amori Venali

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A. P. qualche tempo fa mi ha consigliato “Amori Venali”, dicendomi che era disponibile persso la biblioteca cittadina. In compagnia avevamo parlato a lungo di prostituzione e di ruolo delle meretrici al seguito degli eserciti milanesi del XV secolo.

Amori Venali approccia il discorso della prostituzione in un’ottica molto larga, sia temporalmente che cariatterialmente. In qualche occasione, questo può essere confusionario per il lettore, io personalmente ho trovato i salti spaziali certe volte diffcili da seguire.

Cionondimeno, reputo che l’approccio sia anche incredibilmente efficace per fornire al lettore innumerevoli spunti su argomenti che stanno diventando preziosi da avere in pancia. Il 2013 è stato un anno che ha visto protagonisti i temi dell’integrazione sociale delle coppie di fatto, dei contratti di relazione civile e sociale delle coppie che esulano da quelle “standardizzate” dal matrimonio inteso come unione Cattolica. Questo libro porta aria fresca nei ragionamenti, ormai troppo pesti, che sono stati affrontati negli ultimi tre/quattro anni.

L’autore, J. Rossiaud, che non è nuovo al tema (già nel 1995 arrivava in Italia il suo “La prostituzione nel Medioevo”, dopo sette anni dalla sua stesura in francese), non si concede mai di allontanarsi da uno strettissimo codice deontologico grazie al quale è garantita una lettura piacevole del testo a quasi la totalità del pubblico adulto, a prescindere dall’estrazione sociale.

Resta fermo il fatto che per arrivare alla piena comprensione del testo è necessario un quantitativo di cultura personale selettiva, specie della terminologia d’importazione francese.

Ne consiglio la lettura a tutti coloro sono attratti dalle problematiche sociali e di convivenza in strutture comunitarie organizzate sulla base della tolleranza e del rispetto di normative precise, non importa per nulla la passione per la storia: un buon 70% del testo è sociologia.

Per concludere, ho notato con piacere che il testo ci ha messo la metà degli anni ad essere tradotto e commercializzato in Italia rispetto al suo cugino del 1988, segno, forse, di una maggiore apertura mentale verso la tematica del sesso di un paese che, per sua tradizione e storia recente, non si è mai concesso un momento di riposo socialmente accettato sul tema. Chiunque abbia modo di leggere il testo sarà in grado di fare suoi propri ragionamenti su questa riflessione.

Bisogna aggiungere per il piacere dei rievocatori che il testo è stato ampiamente presente all’ultima fiera Armi e Bagagli di Piacenza.

Informazioni

titoloAmori venali - la prostituzione nell'Europa medievale
autoreJacques Rossiaud
edizioniLaterza Editori
anno2013
pagine357
costo24.00€ (brossura)
ISBN978-88-581-0594-8

Quelle unità di misura…

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L’unificazione delle unità di misura nel mondo avviene gradualmente con la necessità di creare riferimenti sicuri e standardizzati e con la possibilità di spostarsi più facilmente, più velocemente e più lontano. Il Sistema Internazionale (SI) viene formalizzato nel 1899 e, da allora, subisce costantemente cambiamenti, anche di grande entità. A dispetto della sua intrinseca imperfezione, il Sistema Internazionale si dimostra efficace e ci permette di andare al supermercato e comprare viti e lampadine basandoci su dei numeretti, con la certezza che quelle entreranno perfettamente nel nostro nuovo lampadario.

Quando mi trovo a leggere di bolle o testimonianze antiche, spesso faccio fatica a convertire le lunghezze ed i pesi in unità che sono in grado di manipolare. Questa ricerca nasce dalla necessità di ottenere riferimenti precisi e puntuali per la conversione delle unità di misura antiche in unità del SI. Il campo di ricerca è vasto e il mio metodo si basa su una doppia chiave di lettura: da una parte si procede a ritroso, partendo dai riferimenti riguardanti le unità di misura in uso in Italia prima dell’unificazione del SI, usando il Manuale dell’Ingegnere Civile ed Industriale come riferimento; dall’altra, si parte dalle misure riportate nei testi antecedenti l’unificazione, cercando di arrivare ad un punto di contatto e lavorando per compartimenti temporali.

Questa ricerca ha dei limiti e non si può dire completa.

D’altra parte le misure campione, di cui in Occidente si sono conservate migliaia di esemplare al tempo della loro sostituzione col sistema metrico, erano più o meno ben imitate entro i limiti territoriali della loro applicazione e più o meno ben impiegate da quelli che le utilizzavano; di qui una mancanza di precisione del tutto abituale nella misurazione dello spazio. Si parla di botti di vino, di sacchi di grano o di lana che si sommano, anche se il peso e il contenuto di ogni botte, di ogni sacco sono molto diversi. Inoltre, per esempio, la stessa misura di capacità può essere utilizzata “rasa” o “colma”, e questo è un altro importante elemento di approssimazione. Infine, secondo la materia e il modo in cui si presenta, la medesima unità può misurare quantità molto diverse senza provocare il minimo senso di apparente imbarazzo in colui che la utilizza. […] Il moggio di vino “su feccia” è lontano dall’essere equivalente, nella stessa città, al moggio di vino senza deposito, e non ha nessun rapporto con i moggi precedenti [citati precedentemente nell’estratto n.d.a.]R. Delort, opera citata

Per questo motivo, la ricerca è organizzata per capitoli a seconda delle differenze geografiche.

Indice dei capitoli

In ordine cronologico di pubblicazione:

Bibliografia

  • Delort, Robert. 1997. La vita quotidiana nel medioevo. ed. Laterza. ISBN 978-88-420-5268-5
  • Grida di Carlo VI d’Asburgo circa il peso ed il corso delle Monete d’Oro in Milano datata 12 giugno 1723, Trecate (NO) – archivi storici comunali, Villa Cicogna
  • Aldeghi, Giovanni & Riva, Gianluigi. Adda fiume di confine: contrabbando e spionaggio tra Olginate e la valle di S.Martino nella seconda metà del Quattrocento – estratto da “Archivi Storici di Lecco”, Anno XVII, n.4, Ottobre-Dicembre 1994
  • Tucci, Ugo. Il Rinascimento. Società ed economia. – Il lavoro. La ricchezza. Le coesistenze: Monete e Banche nel secolo del Ducato d’Oro – estratto da “Storia di Venezia”, 1996
  • Taglieschi, Lorenzo. Delle Memorie Historiche et Annali della Terra d’Anghiari – Gruppo donatori di sangue Fratres, (ripubblicato) 1991
1496 Appunti di storia (vivente)
1496 è un taccuino di appunti sulla storia e sulle potenzialità della ricostruzione storica e sul XV secolo italiano.
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