1496 Appunti di storia (vivente)

Peso e corso delle monete d’oro permesse nello stato di Milano dal 12 giugno 1723

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Ripubblico di seguito una tabella contenuta in una grida datata 12 giugno 1723 ed emessa nello Stato di Milano sotto Carlo VI d’Asburgo circa la conversione e normalizzazione dei valori di alcune monete d’oro in corso valido nel Ducato stesso e provenienti da diverse origini

Ho avuto la fortuna di ricavare questi dati da un originale della grida conservato in Trecate (NO), presso l’archivio storico. Il documento non è tracciato nel dettaglio con un numero univoco, almeno non che io sia stato in grado di riconoscere, ma è contenuto nel faldone 223, serie Prima, presso la biblioteca comunale sita in Villa Cicogna.

Tabella del peso e corso delle monete d'oro permesse nella grida di Milano del 12 giugno 1723

Peso di ciascheduna monetaCorso permessole
Doppie di SpagnaVecchia a Martellodin 5gr 12lir 2416
Detta a Torchio di sua maestà del Re Don Carlo Secondodin 5gr 12lir 2416
Nuoua a Torchiodin 5gr 12lir 247
Di FranciaDi qualunque stampo l'una per l'altradin 5gr 12lir 2410
VeneziaDoppiadin 5gr 12lir 2416
Zecchinodin 5gr 20lir 14--
GenouaDoppiadin 5gr 12lir 2416
FirenzeDoppiadin 5gr 12lir 2416
MilanoDoppia incluse le scarsisie, e fatturadin 5gr 10lir 2410
RomaDoppiadin 5gr 10lir 246
PiacenzaDoppiadin 5gr 10lir 246
ParmaDoppiadin 5gr 10lir 246
SauoiaDoppiadin 5gr 11lir 241
MantouaDoppiadin 5gr 10lir 246
ModenaDoppiadin 5gr 10lir 2215
Ongari delle Zecche di sua Maestà Cesarea, e Cattolica, uno per l'altrodin 2gr 20lir 1315
Lisboninadin 8gr 18lir 399
La tabella presenta due colonne: nella prima, viene specifica il peso di ciascuna moneta in Dinari (din) e Grani (gr), nella seconda il corso permesso loro, in Lire (lir). Si specifica che "Per il Callo possano fare le monete suddette, si dovrà detrarre dal loro corso lire quattro e mezza per ogni denaro, e tre soldi e nove denari per ciascun grano.

Nel documento si incontrano diverse unità di misura: il denaro ed il grano per il peso della moneta, la lira, il soldo e lo scudo (quest’ultimo citato come sanzione in caso di inadempienza alla grida) come misura del valore della valuta corrente.

Il documento, stampato a torchio su carta sottile, è severamente danneggiato, ma reca in chiaro la dicitura Dat. in Milano li 12, Giugno 1723. e risulta firmato dal Conte Colloredo (credo possa essere Johann Hieronymus von Jungen, ma non sono in grado di dimostrare il collegamento in maniera robusta), e stampato In Milano, nella Regia Ducal Corte, per Giuseppe Richino Malatesta Stampatore Regio Camerale.

Riguardo l'autore

Gabriele Omodeo Vanone

Software Engineer prestato alla ricostruzione e alla ricerca storica. Appassionato di XV secolo milanese, fondatore di 1496, membro della Compagnia d'arme del Carro di Solza

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