Il Castello Ducale sito in piazza castello a Milano è, per certo, uno dei monumenti più grandiosi da visitare nella città della bella Madonnina.
Sono stato al castello di recente per alcune ricerche, e vorrei raccogliere alcuni spunti di riflessione a riguardo. Il posto d’onore spetta, chiaramente, al restauro della Sala delle Asse, che sarà completato tra meno di un mese. E non vedo l’ora di scoprire il miglioramento!
Il restauro è cominciato nell’ottobre 2013 e le sue finalità erano state ben descritte in un articolo del comune di Milano. Grazie, tra gli altri, alla collaborazione del Politecnico di Milano, è possibile seguire i lavori di restauro direttamente dalla rete dal sito http://www.saladelleassecastello.it/.
I lavori sono effettivamente in corso e sembrano ben diretti, ho portato a casa una evidenza fotografica della cosa.
Nel 2012, nel corso di una visita, mi ero appunto fermato a parlare col custode della sala, col quale avevamo concluso che il restauro sarebbe necessario, ma mancano i fondi. A meno di due anni di distanza si scopre che i lavori erano già pianificati all’epoca e che i fondi, infine, sono arrivati – e probabilmente bisogna ringraziare il vicino expo2015 per questo.
Gli altri appunti riguardano il generale stato di impreparazione dei custodi del museo, in gran parte volontari: il sentore generale è che agiscano sulla base di istruzioni precise ed in maniera efficente, ma senza essere istruiti sul come rapportarsi a domande col pubblico.
Bellissimi i reperti, ben conservati e ben organizzati nella mostra; fa eccezione la sala degli strumenti musicali, ad oggi una delle peggio organizzate. Al contrario, bellissime sorprese mi sono state offerte dalla sala Viscontea.
Le etichette sono ben disposte e gli oggetti sempre riconoscibili sugli espositori; la possibilità di scattare appunti fotografici è ben apprezzata e la luce consente ottime riprese. Guardando la cosa dal punto di vista della ricostruzione storica, mi è spiaciuto non trovare durante l’esposizione alcune informazioni insieme alle etichette, come, ad esempio, il peso, le dimensioni, le distinte dei materiali (queste ultime alle volte presenti). D’altro canto è difficile risalire a dette informazioni, pur possedendo il numero di inventario, attraverso l’imbarazzante sito internet del castello.